venerdì 19 giugno 2015

Scrivere un romanzo Fantasy: Pubblicare, editori o self? I consigli del buon Gheler #5

Salute Esploratori! 
Quinto ed ultimo (ma non ultimo) appuntamento con i consigli del buon Gheler. Ho notato che oltre a mia zia e mia cugina di quattro anni, si sono aggiunte anche altre persone a cui questi consigli interessano davvero; ciao mamma, ciao papà. 
Ricapitolando: 


I consigli del buon Gheler saranno fondamentalmente 5: 
(Clicca per leggerli) 
2) Carattere (09/6/15)
3) Stesura (12/6/15)
5) Pubblicare attraverso Editori o Self. 
5.1) Consiglio Bonus: Not Today! (che non è il titolo dell'articolo ma un "a tempo debito") 





Preparatevi moralmente, fisicamente e mentalmente perché non sarò buono e non sarò positivo. Parto con la premessa che, comunque, non ho tutta questa esperienza per quanto riguarda la pubblicazione ma fare una specie di guida sulla scrittura di un romanzo fantasy e poi tralasciare la fase di pubblicazione; non mi sembra il caso. Risulterebbe poi abbastanza incompleta. Ho pubblicato Gheler l'esploratore tramite CE ed ho auto pubblicato Derioma, posso quindi fare un piccolo resoconto personale e dirvi la mia su entrambi i metodi.

Pubblicare con una casa editrice

Ricetta: 
- 1 miliardo di chili di pazienza
- 100 indirizzi e-mail di potenziali CE che pubblicano il vostro genere
- 70mila litri di calma
- 100 ore al giorno di tempo disponibile. 
- Mescolare il tutto volando a bassa quota con le vostre aspettative. 

Ora, non è che sappia cucinare poi così bene, quindi evito di fare il cuoco ma potenzialmente è ciò di cui avete davvero bisogno, soprattutto la pazienza. Una volta completato e revisionato il romanzo, a meno che non abbiate la possibilità di ricevere un calcio nel sedere e sorvolare la plebe priva di conoscenze nel mondo dell'editoria o degli agenti letterari, sedetevi davanti al vostro computer e navigate nelle immense acque dell'internet in cerca di case editrici che:
1) pubblicano il vostro genere letterario
2) abbiano le richieste d'invio manoscritti attive, poiché molte chiudono la posta (elettronica e non) quando raggiungono un numero abbastanza elevato di libri da visionare.
3) leggete sempre cosa richiede la determinata casa editrice, ad esempio se chiedono solo l'invio di un'anteprima, se chiedono i primi capitoli, se chiedono solo una sinossi e una scheda di presentazione e via discorrendo. Rispettate sempre le diciture, altrimenti vi ignoreranno (più di quanto lo faranno normalmente)
Perché state sicuri che tra tutte le case editrici a cui invierete il vostro manoscritto, che sia stampato e quindi inviato per posta o che sia elettronico, non è detto che lo leggeranno. Magari avranno una commissione che lo boccerà già dall'anteprima, magari leggeranno il vostro nome e diranno: e questo chi è? Non ha mai pubblicato niente, quindi ciao. I 70mila litri di calma vi serviranno proprio in questi casi.
Vi scrivo qui di seguito una mia esperienza personale, quindi se volete proseguire con i consigli potete benissimo passare al paragrafo successivo:

Una CE di cui ovviamente non vi dico il nome per rispetto e privacy, aveva ben due gruppi di lettori disposti a leggere e giudicare i libri per la sopra citata. Quando il primo dei due gruppi diceva "sì, può andare" con annessa scheda riassuntiva della loro opinione (che ti mandavano via mail) e addirittura votando da 1 a 10 per trama, struttura, stile ec... il romanzo passava poi all'altro gruppo. E se anche questo decideva che il libro meritasse a tutti gli effetti la pubblicazione, all'editore non restava altro da fare che leggere i loro pareri e decidere con un giudizio ultimo se proseguire o meno. Accadde che, il mio romanzo passò accompagnato da belle parole attraverso i gruppi e fin sulla sua scrivania, ed io ricevetti come lui tutte le recensioni colme di entusiasmo. Ma a cosa badò invece l'editore? Al mio nome. Non ero ancora nessuno, non avevo mai pubblicato un libro, non c'erano lettori che mi seguivano e quindi ero un investimento troppo rischioso. E quando sei un autore emergente e ricevi tutte quelle belle chiacchiere, ne parli con i tuoi amici e i tuoi genitori che già iniziano a gonfiarti l'ego cianciando di fama e ricchezza; e invece ricevi solo uno STACCE™ (cit.) di quel genere lì, e non puoi fare altro che starci, perché il potere per non starci non ce l'hai. Al contrario, quel no prende lo stesso sapore di una manganellata nei denti. 
Allora, come risposta, dissi alla segretaria dell'editore "Vi chiedo scusa se ancora non ho pubblicato niente ma sapete, da qualche parte dovrò pur iniziare" 
Per questo vi dico di volare bassi. Ma vi dico anche di non arrendevi mai perché non tutti gli editori baderanno solo al vostro nome, fortunatamente. 

Riprendendo il discorso iniziale (chiedo scusa per la parentesi; e non intendo questa) non fermatevi a una sola casa editrice. Mandate il vostro libro a tutti quelli che trovate, editori medi, editori grandi, editori appena nati; non limitatevi. Siete all'inizio del vostro viaggio e vi toccherà accontentarvi; o trovare un agente letterario a cui piaccia il vostro romanzo. Allora non sarà più affar vostro, per così dire, poiché penserà a tutto lui. E non preoccupatevi troppo nemmeno della tutela. Se inviate la stampa attraverso raccomandata eccetera eccetera siete già tutelati dalla spedizione, così come lo siete da quella online. Ma per sicurezza, i modi per tutelare un romanzo ci sono. 
Ve li elenco di seguito: 
1) Depositarlo alla SIAE, nella sezione OLAF, è il metodo più sicuro ma anche il più costoso, CREDO (non lo so). Ma per iscriversi alla società bisogna aver già pubblicato almeno un libro, che sia cartaceo o ebook non importa. Ovviamente ricordate sempre che Google è vostro amico e che ne saprà sicuramente più di me al riguardo.
2) Spedire a voi stessi l'opera cartacea, firmandone le pagine, e lasciando il pacco sigillato da utilizzare come prova se mai subirete del plagio.
3) Non so quanti casi di plagio o di saccheggio siano mai accaduti nel mondo, ma vi assicuro che l''editoria è una giungla immensa e che probabilmente il ladro potrebbe arrendersi prima di voi (Ovviamente non lo auguro a nessuno) ma per sicurezza è sempre meglio tutelarsi in anticipo. C'è da dire che questi casi sono davvero rari, nonché infruttuosi. Quindi inviate pure senza paura i vostri scritti e confidate piuttosto che un editore non vi ignori!
E se non vi ignorano? Beh, innanzi tutto potrebbero passare dai 3 mesi a un anno, prima che qualcuno legga il vostro libro e lo valuti. SE poi deciderà anche che il vostro romanzo merita la pubblicazione, vi toccherà attendere ulteriori revisioni, la realizzazione della cover, l'impaginazione, i tempi di stampa e i tempi di spedizione (Ovvero il triangolo Editore - Distributore - Libreria) e poi sarete finalmente pronti a sentirvi degli scrittori falliti. Per la stragrande maggioranza delle volte che riceverete i resoconti, s'intende.
Prima di passare all'auto pubblicazione, vorrei mettervi in guardia sulle case editrici che vi chiedono dei soldi per la stampa; ancor peggio se ve li chiedono per altro. Il vostro libro è il prodotto che l'editore venderà, dal quale detrarrà maggior profitto rispetto a voi che siete l'autore stesso. Per questo e per mille altri motivi, io vi sconsiglio vivamente di pubblicare con case editrici che vi chiedono dei soldi. Più che una scelta etica è l'editore che ha l'obbligo di investire su di voi, non il contrario. Se vi chiedono dei soldi è perché non pensano che il vostro libro venderà (salvo a conoscenti e parenti) quindi, a rigor di logica, dubito anche che avranno tanta voglia d'investire nel vostro futuro, di aiutarvi, di pubblicizzarvi; quindi fate molta attenzione a ciò che firmate.


Self publishing 

Da qualche anno a questa parte il mercato del self sta invadendo il mondo. L'auto pubblicazione può esser vista con più occhi. L'occhio critico direbbe che è fin troppo facile, che quindi tutti possono diventare effettivamente degli autori, anche vostra zia con i suoi libri di cucina, o vostra cugina obesa e ninfomane con i suoi romanzetti erotici (si scherza, ovviamente, a ognuno le sue passioni) o il ragazzino di dodici anni che ha appena finito di guardare un film fantasy e lo sta scopiazzando in un file elettronico che poi tutti potranno comprare e leggere. Il self è un mezzo potentissimo e a causa di ciò va quindi ricordato alle persone che: da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Credo che il self vada usato con parsimonia, come ultima spiaggia, pubblicando il vostro libro ignorato dalle CE per anni e anni o un romanzo con poche pretese, quelli scritti per il piacere della condivisione e della lettura. Se pubblicate self nessuno al di fuori di voi vi aiuterà, vi pubblicizzerà, vi finanzierà. Una casa editrice media o grande è pur sempre una garanzia ma, come ho sottolineato prima, l'editoria è una giungla immensa piena di creature affamate e spietate, quindi nessuno vi biasimerà se deciderete per una volta di essere voi ad ignorarli. C'è anche da dire che in America molti autori self hanno sfondato l'anonimato, guadagnandoci pure un patrimonio niente male, mentre qui c'è ancora gente che considera il self come la bettola della plebe. Personalmente non biasimo nemmeno loro, in realtà, perché è anche vero che così come esistono libri belli, esistono anche libri brutti, pessimi e scritti male. E se l'editoria filtra il numero di libri pessimi di un buon 50%, il self non lo fa, non ha filtri.
Poiché non voglio pubblicizzare né editori né siti di self publishing, non vi consiglierò nessuno di essi soprattutto perché sarei molto di parte avendo pubblicato una saga con una sola casa editrice e un romanzo con un solo sito di self. E di case editrici e di siti per pubblicare self ne esistono a migliaia.

Grazie ancora per avermi seguito fin qui, Esploratori. Il consiglio 5.1, che è tipo una bonus track, non sarà altro che un articolo intitolato "Emergere" che ho scritto un po' di mesi fa per un blog amico durante la settimana dedicata agli autori emergenti, e che cercherò di pubblicare questa domenica. Quindi vi do appuntamento alla vera ultima pubblicazione di questa serie di consigli e vi invito a diventare lettori fissi del blog e a mettere me piasa sulla pagina Facebook, così da rimanere sempre aggiornati sulle mie prossime pubblicazioni riguardo -soprattutto- la scrittura e il fantasy. Ho alcuni piccoli progetti in serbo per voi ma data la mia poca coerenza nella vita, vi consiglio di non fidarvi mai di quel che dico! Aye!
Alla prossima.

*smile*

5 commenti:

  1. Be', che dire ... appoggio pienamente quello che hai detto.
    Io sto pregando, ogni giorno, che l'agente letteraria cui sottoporrò il mio manoscritto mi dia la risposta che ... be', semplice da immaginare, no?
    Bellissimo l'articolo, comunque, anche se avrei una domanda.
    Perché la tua casa editrice non ha pubblicato anche il seguito?
    Ciao, a presto,

    Federica

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    Risposte
    1. In realtà la mia casa editrice è una delle poche a tenerci all'onestà e alla trasparenza, certo, è pur sempre piccola editoria, quindi non può donarti un granché ma penso di essere stato abbastanza fortunato (rispetto ad altri) Per quanto riguarda il seguito, tranquilla, uscirà questa estate :)
      Ti auguro tanta fortuna, Federica!
      Alla prossima.

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  2. Non ci sono parole in merito, sai?
    E' un tasto dolente ma tanto dolente per me, quello dell'onestà, la sto combattendo giusto in questo periodo la mia bella guerra contro questa cosetta, perciò, hai davvero tutta la mia comprensione.
    Grazie mille per l'augurio, non sai quanto ne abbia bisogno. A presto.

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  3. Ancora una volta consigli utitli, ed esperienze vissute ancora più utili. Grazie!

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