mercoledì 19 luglio 2017

Lettera per quando sarò morto

Perché pensi sempre alla morte,
spesso prematura, altre violenta.
La morte è la prima certezza che ho,
e l'ultima verità che conosco.

Quando sarò morto,
donate i miei organi alla medicina,
seppellite il resto nella terra umida,
lasciate la carne ai vermi,
fateli nutrire di tutto ciò che era mio,
della vana paura e dei sogni infranti,
della vorace passione e della indiscreta sincerità,
dell'amata noia e della sofferta solitudine.
E per ogni cosa nascerà un fiore deforme,
orribile agli occhi di chi vede solo dimore e non case,
parole e non lunghi pensieri,
tristezza e non sentimento.

Quando sarò morto,
non dimenticate ciò per cui ho pianto,
che oggi tutto si consuma in fretta,
siamo abituati ai pezzi di ricambio,
le batterie durano un giorno come gli amori più intensi,
e poche cose vengono fatte per durare,
e poche cose valgono il peso di una lacrima.
E di molte cose amiamo solo la fine e il nuovo inizio,
più del percorso e del tempo che passa,
più delle cose immobili e di quelle vuote.

Quando sarò morto,
pensatemi come carne viva ancora un momento,
non immaginatemi già cenere.
Che senso avrebbe,
se fossi solo polvere.
Che senso avrebbe,
l'eternità di un paradiso.
Che senso avrebbe,
il sapore del pentimento.
Che senso avrebbe,
non pensare alla morte,
se la morte è l'unica certezza che ho.

Vision - Francesco Krt

Nessun commento:

Posta un commento