Gonfio il petto
ma il marmo non si dilata,
appesantisce
il respiro.
Sono
il pezzo di un puzzle
senza
colori né incastri,
abbandonato
sotto al tappeto,
calpestato
da due carezze al giorno.
Sono
la chiave di una vecchia porta
che
non esiste più,
il
cui unico scopo
è
la ruggine.
Sono
la stella che cade,
una
lacrima di luce
che
si perde nel mondo
e
nelle speranze degli altri.
Sono
il tappo masticato
di
una penna consumata
da
pletoriche parole
e
felicità negate.
Sono
intrappolato
in
un blocco di marmo,
e
non c'è un Michelangelo
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